Autobus VIBERTI.... SOPRAVVISSUTI!

Non c'è solo Re Gino! Mamma Viverti mise al mondo tanti figli. Alcuni dei quali fortunatamente esistono ancora!

Guarda i due video del CV61 in Taglio Classico con Zio JO e Luca Gastaldi!

Viberti CV61: il "PUPO" di ATTS e GTT anno 1961


Di proprietà dell'Associazione Torinese Tram Storici e Gruppo Torinese Trasporti è l'ultimo sopravvissuto di 12 esemplari costruiti nel 1961. Studiati da Viberti con telaio Monotral appositamente per prestare servizio per i festeggiamenti del centenario dell'Unità d'Italia, alla chiusura dei festeggiamenti vennero spostati sul servizio di linea rimanendo per quasi tutta la loro esistenza sul medesimo percorso. Sono autobus a due piani a grande capienza con 61 posti a sedre e 141 in totale, e due scale che danno accesso al piano superiore: una per la salita, l'altra per la discesa. Soluzione ottimale per non incrociare i flussi dei viaggiatori nelle operazioni di incarrozzamento. Autobus estremamente avveniristici per l'epoca adottarono fin da subito soluzioni moderne in uso ancora oggi: pianale ribassato ad altezza banchina, sospensioni pneumatiche, motore e trasmissione laterale che lascia l'ambiente passeggeri libero dall'ingombro degli organi meccanici,  pianali totalmente lisci privi di gradini. Diverse parti meccaniche erano di costruzione e "Brevetto Viberti".
La vettura sopravvissuta è la 2002. Si tratta di un autobus Fiat 413 con motore 6 cilindri di 10676cc e 177cv di potenza massima. Ha cambio semiautomatico con comando elettro-pneumatico della cambiata, con frizione comandata automaticamente ma con convertitore idraulico che  rende la partenza dolce come un autobus moderno. Ha tre assi, di cui i due posteriori sono motori. Ristrutturato nel 2010 grazie allo sforzo dell'Associazione Torinese Tram Storici (ATTS) e alcuni contributi esterni, è attualmente funzionante. E' il primo autobus storico italiano a poter effettuare regolare servizio di linea. Ha prestato servizio dal 1961 fino a circa il 1981, quando è stato accantonato e demolito. Quando era in demolizione è stato acquistato da una società proprietaria di un maneggio di cavalli che lo ha utilizzato come torre di osservazione del percorso per l'altezza e sua grande superficie vetrata. Riportato in demolizione è stato acquistato da alcuni appassionati con soldi propri. Ricoverato per lungo tempo in area privata messa a disposizione da uno di loro è stato poi ceduto in proprietà ad ATTS che si è occupata di farlo restaurare da un azienda esterna. Altri due esemplari, la 2011 e la 2006 sono serviti come fonte di ricambi per il restauro della 2002.
Il suo primo servizio viaggiatori ufficiale lo ha effettuato non a Torino ma a Vigone, il paese di Zio JO che quell'occasione ha organizzato un servizio navetta  che dal centro di Vigone porta agli allevamenti dove si trova il mitico stallone pluricampione Varenne. In due giorni sono state trasportate oltre 1200 persone. Il Cv61 è stato affettuosamente soprannominato da Zio JO "Il PUPO" a seguito dei suoi originari difetti post-restauro prontamente risolti dai tenaci volontari ATTS. I volontari ATTS hanno curato e coccolano il Bipiano come un bambino: un PUPO appunto! 
Per maggiori informazioni visita il sito dell'Associazione Torinese Tram Storici: www.atts.to.it

Il Cv61 a Taglio Classico con Zio JO e Luca Gastaldi

Il Cv61 a Taglio Classico con Zio JO e Luca Gastaldi

IL VIBERTI CV61 IN TV! GUARDA IL VIDEO DELLA TRASMISSIONE TELEVISIVA MOTORI TV con Paola Caramella!

Viberti Cv21 su meccanica OM Tigrotto anno 1957

Di proprietà di Silvio Benvenuti, è su scocca Monotral, immatricolato il 29 maggio del 1957 con targa GE98964. Originariamente verniciato nell'elegante livrea semplificata  grigio nebbia e celeste metalizzato, venne poi reso più elegante con la nuova livrea ad ali sulle fiancate. Dal Giugno a settembre 1957 compie il rodaggio in riviera ligure, probabilmente trasportando gruppi rivieraschi di turisti. 

Inserito nella flotta della Itar e Sati di Roma alla guida durante il trasferimento dell'autista Pucci, prende targa Roma304924

Nell'ottobre 1958 rientra in liguria, al deposito di Genova alla guida dell'autista Basso. Il Cv21 viene utiizzato intensamente sulla direttrice Milano-Firenze e su tragitto a lungo raggio, nei periodi di scarsa affluenza dove il suo numero di posti ridotto era sufficiente a svolgere il servizio.

Nel 1961, viene trasferito al deposito di Laigueglia, sempre in servizio turistico.

Tempo dopo viene trasformato per servizio di linea locale subendo la riverniciatura in Blu Cannes e Blu Scuro, ritargato nuovamente GE154169. Venne utilizzato intensamente sulla linea Finale Libure- Borgio Verezzi.

Nel 1966 subisce un ulteriore riverniciatura in Celeste Jesolo e  Blu Ischia, colori che mantiene anche nel 1971 quando viene ceduto dalla Sati alla Autoscuola Contestabile di Albenga subendo nuovamente il cambio targa in SV120200 che conserva ancora oggi.

L'autobus è tuttora sotto le amorevoli cure di Silvio il quale lo sta piano piano riportando all'antico splendore.


Viberti Cv6 su meccanica 682 anno 1958 di Cristian Mazza
Viberti Cv6 su meccanica 682 anno 1958 di Cristian Mazza

Viberti Cv6 su meccanica 682 anno 1958


Cristian Mazza il proprietario del CV6 Monotral Urbano ci racconta la storia di questo urbano Viberti:

<<Nel 2010 , faccio conoscenza con un ragazzo appassionato di autobus che vive in Lazio. Durante uno dei suoi tour fotografici nei vari depositi mi manda una foto di un mezzo per lui "preistorico" ma per me decisamente interessante, colore arancione, accantonato in un angolo del piazzale di un deposito di Castelforte (LT). Lì trovo questo Fiat 682 Viberti Monotral CV 6.

L'autobus immatricolato per la prima volta con targa Trieste nel 1958 era in forza alle Autolinee Vittorio Sergas. Per 16 anni al servizio della città, si trovò in esubero nel parco nel 1974. Ormai affiancato dai Fiat 418 non seguì le sorti dei suoi fratelli, alcuni demoliti, altri di scorta per le corse bis, ma bensì lui venne ceduto alle autolinee Orlandi gestite dal Sig. Orlandi Cosmo che proprio in quell'anno inaugurò il servizio urbano della cittadina di Castelforte (LT). Nel frattempo ricevuta la livrea arancione, continuava il suo servizio instancabile, anche se, ritenuto obsoleto per le sue caratteristiche, trovava autisti sempre più ostili nel volerlo guidare fintanto che il gestore alla fine degli anni 80 lo fermò definitivamente. A concluderne l'accantonamento fui proprio io, che mosso dall'amore per quell'autobus visto in foto, mi recai sul posto per ben due volte a cercare di concludere una non facile trattativa con l'anziano titolare. La favola a lieto fine racconta che nel 2011 l'autobus fu portato al capannone dove tengo altri autobus urbani e successivamente trasferito ad una carrozzeria che ha provveduto alla sabbiatura e al rifacimento delle parti in lamiera ammalorate e compromesse dal tempo, quindi alla successiva stesura della mano di fondo epossidico. In seguito una visita in officina per l'installazione di un motore originale Fiat 682 N2 al posto del Fiat 682 N4 usuarato che era stato montato in sostituzione del suo originale.  Il resto è storia di oggi: conto a breve di levigare ulteriormente la carrozzeria per procedere alla riverniciatura nella sua livrea in due toni di verde, in quanto è un autobus urbano. >>